Grazie al Chandra X-ray Observatory, un team di ricercatori ha fatto una scoperta curiosa e piuttosto allarmante. La galassia 3C 297 è apparsa ai loro occhi, grazie ai dati registrati dall’osservatorio, anche se i suoi dintorni suggeriscono che centinaia di satelliti spaziali devono circondarla.
“Sembra che ci troviamo di fronte a un ammasso di galassie privo delle loro galassie”, ha dichiarato l’astronoma Valentina Missaglia dell’Università di Torino. “Ci aspettavamo di vedere almeno una dozzina di galassie delle dimensioni della Via Lattea, ma ne vediamo solo una”.
Dopo aver studiato i dati di radiazione dell’oggetto, è emerso che 3C 297 è il risultato di una fusione di un ammasso gigante, il che lo rende un cosiddetto “ammasso fossile” – i resti di un ammasso che si è fuso in un unico oggetto.
“Pensiamo che l’attrazione gravitazionale di una grande galassia, combinata con l’interazione tra le altre galassie, fosse troppo forte e che queste si siano fuse”, spiega l’astronomo Juan Madrid dell’Università del Texas. “Per queste galassie, la resistenza non era necessaria”.
“Può essere difficile spiegare come l’universo abbia potuto creare un tale sistema solo 4,6 miliardi di anni dopo il Big Bang”, spiega l’astronomo Mischa Schirmer del Max Planck Institute for Astronomy in Germania. “Non distrugge la nostra comprensione della cosmologia, ma inizia a spingere i confini della velocità con cui galassie e ammassi devono essersi formati”.