La Bonfanti è la moglie di Feltri da 55 anni e insieme hanno due figli: Mattia e Fiorenza. La prima moglie di Feltri, Maria Luisa, ha dato alla luce due figlie gemelle, Laura Adele e Saba Laura, prima di morire. Il testo potrebbe beneficiare di frasi più brevi e di una struttura più logica. Durante un’intervista al Corriere della Sera, unottantacinquenne ha scherzato sul fatto che il suo soccorritore lavorava molto, quindi si incontravano poco. Lo ha descritto come un gran borbottone che usa parolacce quando le cose non vanno bene. Tuttavia, ha anche detto che è diretto e generoso e non porta rancore.

Feltri si riferisce a questi tratti come a delle diversificazioni. Le sue varie attività potevano essere più irritanti e non le ho mai apprezzate. Mi ha promesso che non l’avrebbe più fatto, ma ha mentito. Le ha liquidate come sciocchezze e si è difeso come chi cerca scuse. Una volta è scomparso per tre giorni. Non potevo lasciarlo perché non ero economicamente indipendente. Dopo la morte di mia madre, io e mio padre vivemmo in Valle Seriana, dove esisteva solo una scuola elementare. Mi preoccupavo del futuro che avrei potuto garantire ai nostri figli e non volevo che crescessero lontano dal padre.

Per quanto riguarda il suo punto di vista sul genere, non credo che sia un maschilista. Tratta le persone come individui, indipendentemente dal sesso, e non giudica le loro azioni finché non danneggiano gli altri. Ho osservato lo stesso comportamento nei bambini. Come le sue sorelle, Mattia aiutava nelle faccende domestiche, come rifare il letto, apparecchiare e sparecchiare. Quando le ragazze esprimevano il desiderio di diventare principesse, lui le incoraggiava a studiare, a scegliere una professione e a diventare indipendenti.

Mi sono spaventata quando si è ammalato. A volte mi sentivo senza speranza, ma poi ho trovato la forza di andare avanti. Dopo tanti anni, immaginare una vita senza di lui è difficile.

Mi sono affezionata ai gemelli che ha portato all’orfanotrofio di Bergamo, dove lavoravo come assistente all’infanzia. Parlava in modo diverso dagli altri e mi piaceva ascoltarlo. All’epoca frequentavo un altro benestante, ma Vittorio era povero e lavorava in Provincia. Nonostante la disapprovazione di mia madre, scelsi di stare con lui. Lei diceva che essere matrigna o averne una non è auspicabile. Poi, si verificò la situazione.