In un recente sviluppo, Geppi Cucciari ha denunciato una truffa che riguarda il suo volto gonfio. La conduttrice, in onda ogni giovedì sera su Rai3 con il programma Splendida Cornice, è tornata a segnalare i tweet in circolazione relativi a fake news in cui il suo volto è visibilmente gonfio a causa di un palese fotomontaggio. La conduttrice, in onda ogni giovedì sera su Rai3 con il programma Splendida Cornice, è tornata a sottolineare la circolazione di tweet che riguardano fake news in cui il suo volto è visibilmente gonfio a causa di un palese fotomontaggio. “Sono perplessa da questo fenomeno”, scrive Geppi Cucciari. “Non sono l’unica a riportare contenuti del genere, eppure è accettabile”.
La conduttrice, che in precedenza aveva messo in guardia i suoi follower dalla diffusione di fake news sul suo conto, ora mette in dubbio l’efficacia della piattaforma sociale X, recentemente acquisita da Elon Musk.
Il fenomeno delle truffe sui social media con volti televisivi è ben documentato su Fanpage. It. Queste truffe sono facilitate dall’uso di volti televisivi noti per diffondere notizie false sulle piattaforme di investimento utilizzate per perpetrare le truffe. La maggior parte dei post che abbiamo documentato in precedenza riguardavano Facebook e facevano particolare riferimento a campagne di sponsorizzazione rivolte a persone di età medio-alta, a testimonianza del fatto che queste truffe si rivolgevano a un pubblico generalmente poco attrezzato per difendersi da fake news di questo tipo. La stessa dinamica sembra essere dilagata di recente sull’ex piattaforma Twitter, evidenziando la prevalenza e la pericolosità delle fake news sui social media.
La mancanza di controllo delle piattaforme
La questione centrale rimane la complessa rete di controllo esercitata dalle piattaforme sociali, che sembrano incapaci di affrontare tali fenomeni. Le campagne di sponsorizzazione, pur apparendo ingannevoli a chi non è abituato ai social media, hanno lasciato molti individui con la sensazione di essere stati ingannati. In un precedente articolo abbiamo parlato del caso di una donna che, pur scegliendo di rimanere anonima, ha raccontato di essere caduta nella trappola e di aver speso soldi su una piattaforma che non ha più rivisto. Questo senso di impotenza delle vittime ci ricorda il potere delle fake news sui social media.